La mancanza di una precisa e chiara legislazione fiscale in ambito digitale in Italia sta creando diversi grattacapi ai colossi informatici come Google, Apple e Amazon e allo stesso fisco italiano. Un deficit sottolineato anche dalle parole del capo della Procura di Milano, Francesco Greco, il quale durante l’audizione alla Commissione Industria e Finanze del Senato ha evidenziato l’esistenza di “problemi in sede di accertamento ed investigazione” nei confronti dei big del web. Dal canto loro le aziende si sono dimostrate concilianti di fronte alle richieste ambigue del fisco, sia a causa della salvaguardia della reputazione del brand, sia a causa dei capitali già investiti nella penisola, aderendo positivamente all’accertamento fiscale delle autorità. I professionisti di AE Morgan, network di dottori commercialisti italiani a Londra, evidenziano tuttavia come la scelta delle società di transare al fisco per alte cifre non sia definitiva e in un futuro non troppo lontano le grandi multinazionali della rete potrebbero decidere di lasciare l’Italia, in cerca di Paesi con livelli di tassazione più chiari e meno onerosi. L’attuale legislazione italiana in ambito digitale non aiuta infatti le aziende ad adempiere correttamente ai propri doveri fiscali. AE Morgan, società esperta nei processi d’internazionalizzazione e nei servizi di consulenza dedicati a chi vuole aprire una società in Inghilterra, evidenzia i possibili rischi della fuga dei giganti della rete. Qualora tali società decidessero di abbandonare il Paese, a perderci non sarebbero le aziende o l’acquirente finale, in grado di comprare a prezzi competitivi grazie alle diverse novità telematiche presenti sul web, bensì l’occupazione giovanile e di conseguenza l’intero sistema economico italiano.